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    Understanding preferences for nature based and sustainable tourism. The role of personal values and general and specific environmental attitudes

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    This paper reports the results of a study which investigated the social psychological correlates of people’s preferences for sustainable and unsustainable tourism activities. Two-hundred-eighty-two participants from two Italian cities responded to a questionnaire which recorded their tourism preferences, their general pro-environmental attitudes and values, and their specific attitudes towards sustainable tourism. Results showed positive correlations among the constructs considered. Groups of participants differing in their tourism preferences were also identified and the paper discusses the way in which the social psychological variables considered here may be used to plan adequate strategies and management instruments able to address crucial issues of sustainability in tourism, including, for example, tourists’ ecological behaviors “on site” and their educational needs

    Roman Jakobson, linguistica e poetica

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    «E si delineava chiaramente un fronte unico di scienza, arte, letteratura, vita, ricco di nuovi, ancora ignoti valori di futuro». Così nel 1977, conversando con Bengt Jangfeldt, Roman Jakobson racconta i suoi anni studenteschi trascorsi in un’«epoca di cataclismi» da cui sono travolti con gli assetti dell’Europa e del mondo intero tutti i campi della conoscenza. […] La Bildung esistenziale e scientifica di Roman Jakobson trova in questa humus di tumultuoso scardinamento e propulsiva trasformazione di contenuti e confini dell’episteme la sua attiva e partecipata finalità. Nel corso della sua lunga operosissima vita attraverso il secolo ventesimo, Roman Osipovič non rinuncerà mai ad affiancare al rigore della ricerca specialistica l’esplorazione curiosa degli orizzonti limitrofi nel campo delle scienze e delle arti nel costante perseguimento di un «fronte unico» di intenti dalle radici comuni. Da qui ha preso giovane le mosse e da qui prosegue nella maturità e nella vecchiaia. […] La riflessione sulla lingua si genera dunque in Jakobson grazie al commercio ravvicinato con l’attività dei poeti e degli artisti suoi contemporanei e alla coinvolta attenzione verso ciò che accade nel campo delle scienze; in tale feconda osmosi tra pratiche e discussioni teoriche attinenti a campi del sapere molteplici i confini tra Geisteswissenschaften e Naturwissenschaften risultano visibili sì ma al contempo elastici e porosi. Si tratta per lo studioso russo non soltanto di una convinta consapevolezza bensì di una scelta di vita, di un habitus a cui egli è rimasto sempre fedele in tutte le tappe della sua vita intellettuale. Tale habitus si traduce nel lungo e paziente lavoro di tessitura di reti di relazioni fra ambienti e persone di origine disciplinare diversa, nella sua partecipazione alacre a iniziative e progetti di ricerca promossi in seno a innumerevoli svariate istituzioni culturali. (Dalla Premessa di Stefania Sini
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